Il ragionamento è semplice, per molti anche banale. Chi vive, lavora e paga le tasse a Milano deve poter scegliere chi amministrerà Milano. Se però quel ragionamento riguarda gli immigrati, c’è ancora chi continua a bollarlo come un sotterfugio per racimolare indebitamente consensi.
È la dialettica scatenata dalla scelta (tra l’altro ormai nel solco di una consolidata tradizione) di far votare anche i residenti stranieri alle Primarie che questo weekend sceglieranno il candidato sindaco del centrosinistra nel capoluogo lombardo.
“Il nostro obiettivo è fare in modo che le primarie siano il più possibile aperte e partecipate” dice il comitato promotore, da destra partivano le accuse di “caccia allo straniero”.
Comunque la si pensi, sta di fatto che gli stranieri all’ombra della Madonnina sabato 6 (solo in alcuni seggi) e domenica 7 potranno scegliere il loro candidato sindaco tra Francesca Balzani, Giuseppe Sala, Pierfrancesco Majorino e Antonio Jannetta.
L’importante è che abbiano un regolare permesso di soggiorno (anche in fase di rinnovo) e che, naturalmente, condividano il progetto politico della coalizione che ha espresso quei candidati. “Dovranno solo presentarsi al seggio collegato alla propria residenza, versare i 2 euro di contributo organizzativo e sottoscrivere la Carta dei Valori del Centrosinistra. Poi potranno votare – spiegano dal comitato promotore – come tutti i loro concittadini »