L’ex presidente francese è stato condannato a due anni.
Il reato è per appropriazione indebita di fondi pubblici« , « appropriazione indebita » e « assunzione illegale di interesse » su 20 delle 28 false assunzioni (21 a Parigi e 7 a Nanterre) remunerate dal Comune di Parigi, dal 1990 al 1995, quando era sindaco della capitale, presidente del RPR (Rassemblement du Parti des Républicains) e candidato alle elezioni presidenziali del 1995, poi vinte dopo due precedenti fiaschi successivi.
La sua condanna chiude una controversia , durante la quale gran parte della classe politica, soprattutto a destra, ma a volte anche a sinistra, ha moltiplicato le arringhe compiacenti.
Le assunzioni fantasma usate dai politici per far funzionare il loro partito, sono una pratica comune e tollerato, giustificata dall’assenza di finanziamento legale dei partiti. Ma i giudici hanno ricordato che rubare per motivi politici, è pur sempre rubare. Tollerare il denaro nero in politica è far pagare due volte i contribuenti francesi per la stessa cosa.
Alla fine della fiera, contraramente a quello che sperava, dal processo, il nostro ‘povero’ Jacques non è uscito « mira…colato », ma l’hanno piuttosto « Chirac…ulato »!