Un grande progetto… african-Hysta!
Nelll’ambito del Salone Internazionale del Libro di Torino – Salone Off, presso la Biblioteca civica di Villa Amoretti, si è tenuta la conferenza «Tecnologia HYST: dagli scarti, cibo ed energia per tutti». Nell’occasione è stato presentato il libro «Scienza per Amore. La realtà non va difesa ma raccontata», una finestra sulle vicende dell’Associazione che ha finanziato lo sviluppo della HYST: tecnologia potenzialmente in grado di risolvere i problemi di cibo ed energia a partire da materiali considerati « di scarto ».
L’incontro è stato aperto dalla dott.ssa Francesca Luciani, dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha descritto alcune applicazioni della tecnologia HYST in campo alimentare (umano e zootecnico). In particolare, per quanto riguarda l’alimentazione umana, la dott.ssa Luciani ha evidenziato come, attraverso un processo totalmente naturale, la lavorazione HYST consenta di ricavare – dalla crusca e da sottoprodotti dell’industria molitoria – farine di elevata qualità nutrizionale, ricche di proteine, vitamine e micronutrienti.
«Con la sola crusca che si produce ogni anno nel mondo potremmo fornire oltre 2 tonnellate di farina altamente proteica ai 6.500.000 bambini sotto i 5 anni di età che ogni anno muoiono di fame» ha concluso la dott.ssa Luciani.
L’intervento successivo è stato quello dell’ing. Pierpaolo Dell’Omo, del Dipartimento di Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica dell’Università « La Sapienza ». L’ing. Dell’Omo ha esposto i principi base del funzionamento della tecnologia HYST, sottolineandone le potenzialità nel campo delle energie rinnovabili.
Infatti, pretrattando con la HYST materiali di scarto come la paglia di cereali, è possibile produrre biometano a prezzi estremamente bassi (circa 0,53 € a litro di benzina equivalente) e in quantità tali da soddisfare l’obbligo europeo di sostituire con biocarburanti il 10% del fabbisogno energetico del settore trasporti entro il 2020.
Durante il suo intervento, l’ing. Dell’Omo ha inoltre presentato un esempio concreto di applicazione della HYST nei Paesi in via di sviluppo. Il progetto pilota presentato da Dell’Omo si inserisce nell’ambito di «Bits of Future: Food For All», con cui ci si propone di ottimizzare l’utilizzo delle risorse in aree con problemi legati alla carenza alimentare. Creando una sinergica integrazione tra attività agricole, industriali e allevamento, si realizza «un ciclo chiuso, in cui si usa praticamente ogni cosa e non c’è più alcun tipo di scarto».
La responsabile delle Relazioni Esterne dell’associazione Scienza per Amore, Barbara Carrubba, ha infine raccontato la storia del progetto umanitario «Bits of Future: Food for All» (rivolto ai Paesi afrcani) presentando il libro «Scienza per Amore. La realtà non va difesa ma raccontata».
Il libro riporta le vicende dell’Associazione che ha sostenuto e finanziato la sperimentazione condotta dall’ing. Umberto Manola, inventore della HYST, e prelude a una seconda pubblicazione in cui saranno raccolte le testimonianze dirette degli associati: «persone che hanno dedicato la propria vita e le proprie risorse al finanziamento di questa tecnologia» come ha ricordato Barbara Carrubba.
«Il nostro obiettivo non è alterare equilibri» – continua Carrubba – «ma mettere la tecnologia a disposizione dei Paesi africani […] vogliamo fornire uno strumento con cui ogni Paese possa sfruttare le risorse di cui dispone».