Caccia grossa all’uomo?
Arci e Cir contro l’operazione avviata dalle polizie europee. « Un’enorme retata razzista », « Ai superstiti dei naufragi mancava solo questo ».
É partita e andrà avanti fino al 26 ottobre l’operazione “Mos Maiorum » (letteralmente: costume degli antenati). 18.000 agenti di polizia stanno cercando migranti irregolari in tutta Europa per raccogliere, questo lo scopo ufficiale, informazioni utili a combattere i trafficanti di uomini.
Intanto, però, molte associazioni che lavorano accanto a migranti e profughi puntano il dito contro l’operazione. Secondo l’Arci, ad esempio, sarebbe “persecutorio e razzista. Dieci giorni dopo la commemorazione del drammatico naufragio al largo di Lampedusa del 2013, e’ stata lanciata una vera e propria ‘caccia ai migranti’ coordinata dal Ministero dell’Interno Italiano con il sostegno di Frontex ed Europol ».
L’Arci parla di »enorme retata su scala Europea » e chiede maggiore trasparenza. »Oltre al fatto, grave, che il Parlamento Europeo non sembra essere stato avvertito di questo progetto », si aggiunge, « pongono problemi sia la mancanza di chiarezza delle basi legali di questi controlli sia la realizzazione di tutta l’operazione. Nessuna informazione e’ stata data su come saranno utilizzati i dati raccolti con gli interrogatori e se sono previste operazioni di rimpatri congiunti ».
“A superstiti dei naufragi mancava proprio questo” commenta invece il Consiglio Italiano per i Rifugiati. “Non solo non possono arrivare in un modo normale e sicuro in Europa, non solo devono pagare trafficanti e rischiare la vita per richiedere asilo in questo continente, non solo una volta e finalmente arrivati sulle coste di in uno dei paesi della sponda nord del Mediterraneo non possono raggiungere in modo regolare il paese di destinazione, dove una rete familiare e di sostegno li aspetta, no, adesso devono anche nascondersi per fuggire dall’ apparato poliziesco che oggi si è messo a caccia di loro”.
“Purtroppo non resta che una chiave di lettura: una parte della politica europea, quella che comanda gli apparati di sicurezza, intende dare un segnale molto preciso di contrasto alle dichiarazioni fatte 10 giorni fa a Lampedusa anche dal Presidente del Parlamento Europeo, Martin Shultz e dalla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini sulla necessità di aprire canali umanitari di accesso dei rifugiati in Europa, di promuovere una maggiore solidarietà tra gli Stati Membri e di continuare l’opera di salvataggio in mare nell’ambito di o analogamente a Mare Nostrum« , scrive il direttore del Cir Christopher Hein.
“Sulla pelle dei rifugiati e dei richiedenti asilo », aggiunge Hein, « si sta giocando una lotta politica sui futuri orientamenti dell’Unione e dei singoli Stati Membri rispetto a temi chiave quali la protezione internazionale, il diritto d’asilo e il rispetto dei diritti umani ».
La speranza è che la rivoluzione arrivi anche nel mondo del lavoro.