Nata la Giornata!
Approvata a Montecitorio l’istituzione di una celebrazione annuale nell’anniversario della strage di Lampedusa. “Coltivare la memoria per imparare dal passato”.
Il 3 ottobre 2013, 366 persone persero la vita nel mare di Lampedusa, in una delle più grandi stragi dell’immigrazione. Uomini, donne e bambini annegarono di fronte alla meta del lungo viaggio alla ricerca di un futuro che li aveva portati ad attraversare l’Africa e il Mediterraneo.
L’Italia vuole ricordare il sacrificio loro e di quanti altri sono andati incontro allo stesso tragico destino. Un primo passo è stato fatto oggi, quando la Camera ha detto all’ “Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione”, che verrà celebrata ogni 3 ottobre.
Quel giorno, secondo il testo che ora passa al Senato, servirà a “conservare e rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”.
Verranno quindi organizzate “cerimonie, iniziative e incontri” per “sensibilizzare l’opinione pubblica alla solidarietà civile nei confronti dei migranti, al rispetto della dignità umana e del valore della vita di ogni singolo individuo, all’integrazione e all’accoglienza”. E in particolare le istituzioni promuoveranno iniziative nelle scuole, per “sensibilizzare e formare i giovani sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza”.
“Quelle bare allineate nell’aeroporto di Lampedusa, i volti, le storie dei sopravvissuti, quei barconi carichi di un’umanità disperata interrogano le coscienze di chiunque abbia a cuore la dignità delle persone” ha detto in Aula Paolo Beni, deputato del Partito Democratico e primo firmatario della proposta. “Queste persone chiedono a noi solo di poter avere un futuro, un’esistenza dignitosa, e noi non possiamo voltare le spalle: dobbiamo fare la nostra parte”.
“Non vi è alcuna ipocrisia, non vi è da lavarsi la coscienza “ ha aggiunto Beni. “Questa giornata serve a ricordare, sì, la tragedia di Lampedusa, non solo per il rispetto che dobbiamo a quelle vittime, ma anche per coltivare la memoria, perché coltivare la memoria ci aiuta a imparare dal passato”. Questo mentre “la tragedia, purtroppo, continua”.
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