Tagliando… tagliato!
Non è più obbligatorio esporlo, la polizia ormai può verificare dalla targa se il veicolo è coperto da una polizza. In Italia 2,6 milioni di immigrati al volante.
Addio al tagliando dell’assicurazione. Ormai non è più necessario esporre sul parabrezza dell’auto quel quadratino di carta, a vigili e polizia basta dare un’occhiata alla targa per sapere se tutto è in regola.
La novità interesserà naturalmente anche tutti gli automobilisti immigrati, che sono tanti. Ormai 2,6 milioni di patenti attive in Italia, oltre il 7% del totale, sono intestate a persone nate all’estero, con la classifica dei Paesi d’origine guidata da Romania (380 mila patenti), Albania (230 mila) e Marocco (220 mila).
Secondo le nuove norme, entrate in vigore lo scorso 18 ottobre, esporre il tagliando non è più obbligatorio e probabilmente col tempo le compagnie non lo rilasceranno neanche più. È però ancora obbligatorio avere sempre in auto il certificato di assicurazione, che contiene tutti gli estremi della polizza.
Le forze dell’ordine ora sono collegate telematicamente a una banca dati che, partendo dalla targa, permette loro di verificare se un veicolo è coperto da assicurazione. A breve questo controllo non verrà fatto solo dagli agenti, ma anche da strumenti come Autovelox, Tutor, Telepass e telecamere delle Ztl.
È per questo che non serve più il tagliando cartaceo, che tra l’altro, era facilmente falsificabile. L’Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici ha stimato che nel 2014 circa 3,9 milioni di veicoli (l’8,7% del totale) viaggiavano in Italia senza assicurazione.
Con la banca dati dei veicoli assicurati e tanti occhi umani e, soprattutto, elettronici in giro, diventa molto più difficile farla franca. A far passare certe voglie dovrebbero a questo punto bastare le sanzioni previste dal Codice della Strada: chi circola senza polizza rischia da 841 a 3287 euro di multa e il sequestro del veicolo.
EP