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SCUOLA: Sì ai supplenti stranieri nelle scuole italiane

Dal 30 aprile le domande! 

Il ministero dell’Istruzione riapre le graduatorie. Il bando riservato a italiani e comunitari era discriminatorio. 

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« Niente supplenti stranieri nelle scuole italiane« ? Una discriminazione. Ecco perché presto gli aspiranti professori extraue, ingiustamente esclusi, potranno chiedere di salire in cattedra.

Tutto è iniziato a maggio 2014, quando il ministero dell’Istruzione ha emanato un decreto (DM 353/2014) per creare  le graduatorie di circolo e di istituto da utilizzare per le supplenze. Tra i requisiti di ammissione è stata inserita la “cittadinanza italiana” o di “uno degli stati membri dell’Unione Europea”. L’ unica graduatoria nella quale erano ammessi gli stranieri era quella per l’”insegnamento di conversazione in lingua estera” e comunque avrebbero avuto meno punti di italiani e comunitari.

L’Asgi,  Avvocati per Niente e il sindacato Cub hanno però presentato un ricorso, accolto all’inizio di marzo dal tribunale di Milano.

Il giudice ha detto che  quel bando era discriminatorio e ha  ordinato al ministero di riaprirlo, accettando le domande degli stranieri per quali la legge già prevede l’accesso ai concorsi pubblici: lungosoggiornanti (quanti cioè che hanno la cosiddetta carta di soggiorno); familiari di cittadini italiani e comunitari; rifugiati politici;  titolari di protezione sussidiaria; lavoratori altamente qualificati titolari di “carta blu”. Gli insegnanti stranieri  di “conversazione in lingua estera”, si legge ancora nella sentenza, non devono subire penalizzazioni.

Finalmente il ministero dell’Istruzione si è adeguato.

Tra il 30 aprile e il 29 maggio 2015, spiega una nota inviata quache giorno fa a tutti gli uffici scolastici regionali, i supplenti stranieri che hanno quei requisiti, oltre naturalmente agli altri previsti dal decreto, potranno presentare domanda presso la scuola prescelta, per raccomandata, a mano, o per posta elettronica certificata. Le domande già presentate e ingiustamente respinte andranno riprese in considerazione.

Sarà quindi necessario riscrivere le graduatorie dei supplenti, valide fino al 2017. Nuovo lavoro, quindi, per le scuole, e brutte sorprese in arrivo per qualche supplente  italiano che si vedrà superare da un nuovo arrivato. Complicazioni che il ministero dell’Istruzione avrebbe potuto evitare, studiando un po’ meglio la legge.

Stranieriinitalia.it

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