Autobus apartheid?
La linea 69 collega Borgaro e Torino e ferma anche davanti a un campo nomadi. I passeggeri denuciano molestie e furti, quindi il Comune vorrebbe sdoppiarla: « Non è razzismo ».
La linea 69 collega Borgaro e Torino e ferma anche davanti a un campo nomadi. I passeggeri denuciano molestie e furti, quindi il Comune vorrebbe sdoppiarla: « Non è razzismo. Servono due linee di autobus, una per noi e una per loro » dice Claudio Gambino, sindaco Pd di Borgare, appena fuori Torino. Luigi Spinelli, assessore ai trasporti in quota Sel, concorda: « È la soluzione migliore per tutti« .
« Loro » sono gli abitanti del campo nomadi, « noi » tutti gli altri.
L’inedito apartheid in salsa di centrosinistra dovrebbe nascere sul bus 69, che collega il paese con il capoluogo e ferma anche vicino al campo. Ovvio che lo prendano anche molti rom, ma da anni gli altri passeggeri denunciano di essere vittime di molestie, furti e rapine.
Dopo polemiche, raccolte firme e proteste su facebook, e dopo aver provato per un paio di settimane anche a mandare i vigili a bordo, l’amministrazione comunale ora vuole sdoppiare la linea. Un 69 dovrebbe fare il solito tragitto, un 69 « bis » fermare solo al campo nomadi.
« Non è razzismo, è soltanto un modo per risolvere un problema che va avanti da troppo tempo« , insistono Gambino e i suoi.